Manifesti e Pubblicazioni

(...) Passano le mode, passano gli uomini, passano le ideologie, resta solo il Carnevale che ogni anno rinasce e si rinnova lasciando un segno indelebile redatto con inchiostro simpatico.(...) Felice chi invece trae ispirazione ed alimento per la vita e l'arte del Carnevale. E' il caso, ed orgogliosamente lui lo rivendica, di Pierluigi Piccinetti, un artista sensibile e delicato che "sente" il Carnevale nel profondo e che all' "immutabile rito" ha offerto anni ed anni di fervida, appassionata dedizione e che oggi si pone e ci pone il problema di cambiare tutto affinché nulla cambi.

E cioè di cambiare la tecnica di realizzazione dei carri e delle mascherate, una nuova svolta dopo l'introduzione della vetroresina. Ecco quindi il Manuale "Modellare con la gommapiuma" frutto di una esperienza maturata sul campo, di un ingegno che non cessa di stupire e di una sensibilità artistica già ampiamente provata nel Carnevale e nella vita (...)

Fano, 14 / 3 / 1999
Alberto Berardi
Presidente nazionale
dell'Associazione Carnevali d'Italia

(Prefazione al manuale illustrato "Modellare con la Gommapiuma" di Pierluigi Piccinetti edito nel 1999 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano )

Dopo il successo nazionale dell'ormai introvabile "Modellare con la Gommapiuma" Pierluigi Piccinetti ci riprova affondando con le unghie e con i denti, con il cuore e con la mente in quel Carnevale che nel suo primo volume aveva tenuto nello sfondo. Ed ecco "La Cartapesta e il Carnevale (L'arte della carta collata)", nuovo volume di una serie dedicata molto opportunamente alle tecniche di realizzazione dei grandi dei grandi carri allegorici, del grande Pupo e delle mascherate carnevalesche di Fano e Viareggio, città in cui ha prestato la sua opera di artista. Pierluigi Piccinetti assomiglia agli artisti del Rinascimento perché come essi è attratto dalla sperimentazione, non si accontenta infatti di realizzare sempre nuove opere, quadri, sculture, bozzetti, incisioni, sente il bisogno di vivisezionarle nel momento stesso in cui le porta a termine per invincibile vocazione alla didattica. Perché il frutto della vivisezione viene immediatamente appuntato su di un taccuino per costruire la base del prossimo volume.

Non voglio fare nomi ma sono certo che non pochi tra i lettori penseranno giustamente ai grandi del passato che al contrario di molti sedicenti artisti di oggi sapevano bene quel che facevano. "La Cartapesta e il Carnevale" è però anche un libro d'amore, amore per la propria terra e per un antico rito che dal lontano Medioevo è giunto fino a noi: il Carnevale. Piccinetti lo sente nel sangue, lo ha amato fin dei primi anni di vita, ad esso è stato iniziato dal padre maestro d'ascia, ha poi provato l'emozione di introdursi furtivamente nei capannoni, di incontrare i maestri carristi di cui traccia gustosi ritratti, di collaborare orgogliosamente alla realizzazione di carri, Pupi e mascherate nella consapevolezza che a pochi artisti al mondo è stata data l'opportunità di cimentarsi in opere di quelle dimensioni e del fatto che non può essere l'elemento materico a determinare il valore di una opera. Piccinetti sa bene che le opere in cartapesta nascono all'insegna dell'effimero, del curioso effimero del Carnevale che ogni anno risorge dalle proprie ceneri, ma sa altrettanto bene che tutto è effimero al mondo, perciò, lungi dal crucciarsene, se ne vanta perché è il cimento che lo attrae, la sfida con se stesso e con la materia, la sperimentazione del sempre più grande e più difficile, non altro. (...)

Fano, settembre 2001
Alberto Berardi
Presidente nazionale
dell'Associazione Carnevali d'Italia

(Prefazione al manuale illustrato "La Cartapesta e il Carnevale (L'arte della carta collata)" di Pierluigi Piccinetti edito nel 2001 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano )

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